la crisi del mondo profano e del mondo iniziatico ( micro e macro )
Che si possa parlare di una crisi del mondo moderno, attuale, è cosa che tutti non mettono in dubbio.
La società negli ultimi cento anni ha subito un mutamento molto sensibile in tutti i campi.
La rivoluzione francese ha avuto una grande influenza in questo cambiamento, direi che su certi campi che vedremo successivamente, ha indirizzato il cambiamento, in certi momenti facendo da guida, in certi altri momenti comandando il cambiamento.
Per gli studiosi, la rivoluzione ha due significati :
- quello di una rivolta contro i governanti di fatto;
- e un’idea di ritorno, di conversione.
Mai termine fu più idoneo a dare un significato profondo alla parola “ rivoluzione “.
Nel linguaggio astronomico, la rivoluzione di un astro significa il ritorno al suo punto di partenza ed il suo moto ordinato intorno ad un centro.
Ecco che quindi, prendendo come riferimento la rivoluzione francese come inizio della crisi del mondo moderno, possiamo intuire come questa crisi è solo apparenza, è come il caos che si crea quando, per costruire un edificio, si inizia a creare il terreno ove sorgerà l’edificio, ciò creerà caos, il caos, se non ben governato e gestito può generare un edifico senza fondamenti o con fondamenti deboli.
No so dire se è giunto il momento di gestire e governare il caos.
Il cambiamento scientifico , il cambiamento della morale umana, la moderna civiltà materialistica scientista, la società cosidetta democratica ed individualista , frutto di questa rivoluzione può solo avere una conseguenza : dall’apparenza caos la nascita o il ritorno al punto di partenza .
Niente muore, tutto si trasforma con il ciclico ritorno al punto di partenza ( rivoluzione ).
Possiamo identificare questa crisi con termini più svariati adattandoli ad ogni campo umano.
Crisi spirituali, descritta magistralmente da vari autori, esoteristi, filosofi.
Renè Guénon ( La crisi del mondo moderno ), Oswald Spengler ( Il tramonto dell’occidente ), Hermann Graf Keyserling (Kaisma, 1880 – Innsbruck, 1946) (Presagi di un mondo nuovo )))
José Ortega y Gasset (Madrid, 9 maggio 1883 – Madrid, 18 ottobre 1955) è stato un filosofo e saggista spagnolo (La ribellione delle masse ) Si tratta del tema dell’avvento delle società di massa, una condizione storica in cui avviene una profonda rivoluzione, dove nasce “l’uomo massa”, che supera la classe sociale, perché può essere sia operaio che intellettuale. Per Ortega occorre guardare al futuro e pensare a un nuovo tipo di “destino”. Così al principio democratico egli oppone quello di una gerarchia superiore.
Questi maggiori studiosi, hanno affrontato l’argomento su più piani e secondo una visione comune: il bene dell’umanità, presente e futura.
Renè Guénon nel su capolavoro – La crisi del mondo moderno , riesce nell’intento di individuare le origini di ogni crisi sociale, perché in fondo, le crisi dei tempi, essendo presenti in ogni era, hanno tutti una stessa matrice ed origine.
Oswald Spengler nel sul libro – Il tramonto dell’occidente ), opera inerente alla filosofia della storia, Oswald Spengler compie un’analisi comparativa di tutte le grandi civiltà. Tale analisi è al fondamento, per il filosofo e storico tedesco, della stessa storia universale.
Per Spengler le caratteristiche della “civiltà” consistono nell’essere ognuna un organismo in sé compiuto che, analogamente all’organismo umano, possiede le sue quattro fasi di età: infanzia, giovinezza, maturità, vecchiaia.
Sono otto le civiltà analizzate da Spengler: babilonese, egiziana, indiana, cinese, ellenico–romana, araba, occidentale e centro-americana (Maya). Tra queste, il filosofo tedesco affronta con particolare attenzione quelle antica e occidentale.
In questo ambito Spengler osserva che la cultura antica, da lui indicata come “apollinea”, sia piuttosto passiva, realizzandosi nel presente, privandosi dei riferimenti passati e futuri; quella “occidentale”, invece, è di tipo “faustiano” ovvero tende alla modifica del mondo attraverso la sua continua trasformazione senza alcuna quiete.
Come tutte le altre civiltà anche quella occidentale è destinata all’estinzione e già nel XIX secolo, secondo Spengler, è entrata nella sua fase di “decadenza” indicata come Zivilisation (“civilizzazione”) che corrisponde al suo mantenere in vita modelli culturali già morti.
Tale ultimo periodo della civiltà occidentale viene descritto da Spengler, negli anni venti, come caratterizzato dal dominio del denaro e della stampa, intellettualmente arido e politicamente fragile, che resiste alla sua fine solo per mezzo del cambiamento continuo di modelli di riferimento, ma comunque sempre privo di speranza.
Ciò che appare come un progresso industriale, sociale, economico e scientifico nei vari ambiti, per certi aspetti è solo una apparente trasformazione, per altri aspetti è l’inizio di altri progressi.
Per chiarire faccio un piccolo esempio.
15 anni fa, il primo cellulare era pesantissimo e ingombrante, non aveva molte funzionalità, adesso uno smartphone è un vero computer portatile con funzioni incredibili che 15 anni addietro si vedevano solo nei film di fantascienza.
Ad alcuni questo sviluppo repentino fulminio, fa paura, e intravede la fine dell’uomo.
Per altri è solo l’inizio di un cammino che porterà l’umanità in confini estremi e che, come 15 anni fa, possiamo solo immaginare e vedere nei film di fantascienza .
Il ricercatore come noi siamo, conosce le legge che regolano le trasformazioni epocali che poi sono le identiche trasformazioni visibili nella natura ( le stagioni ), negli esseri viventi.
Negli esseri viventi, il primo “battesimo” o “iniziazione” che l’uomo affronta è quello della nascita e viene chiamato di “Terra”. Di Terra perchè approda in questa realtà terrena incosciente, e le prove che dovrà superare sono abbastanza difficili.
La prima prova vi è quando lo spirito di Dio soffia nelle sue narici, è il primo vagito. Ossia è il momento in cui il “Pneuma” o il “Soffio Divino” penetra nell’essere di carne e gli dona la Vita dello Spirito.
Ecco allora, dopo che quell’Arca (o feto), ha navigato per nove mesi nelle acque del diluvio, portando con sé il germe della vita di tutti gli esseri viventi, finalmente nasce, approdando sul monte; le acque si rompono e l’Arca finalmente tocca la terraferma.
Questo primo battesimo di terra o iniziazione naturale alla vita fisica corrisponde alla prima età dell’uomo: “la fanciullezza”. L’elemento Terra è di genere negativo-femminile e dura fino a quando avviene naturalmente la seconda iniziazione “alla adolescenza”.
Il secondo battesimo o iniziazione è chiamato d’Acqua e anche questo è di genere femminile-negativo. Accade naturalmente a tutti, maschi e femmine, senza un’età precisa, più o meno dai 10 ai 12 anni, quando l’Eros comincia a bussare alla porta dei sensi. Allora un giorno qualunque, questa forza non si può più contenere e con impeto imprevedibile si manifesta: è il miracolo, l’Albero della Vita inizia a dare i suoi frutti e il bambino o la bambina iniziano il nuovo ciclo.
Ma, realmente, che accade dentro questi fanciulli?
Iniziano ad usare la ragione, e il “mercurio”, bianco o rosso che si matura, e l’intelligenza cresce e la conoscenza si fa in loro.
Perciò tutti coloro che negano questo fenomeno naturale, spontaneo e incredibile, sono bugiardi. Tutti gli esseri umani, dai re ai prelati, alla gente normale, hanno vissuto questa esplosione della natura e se la negano sono dei cretini.
Questi adolescenti crescono. Il maschio sa che produce il suo seme e inizia a cercare una terra fertile per depositarlo e la femmina cerca il suo seminatore, preparata dopo aver sperimentato infinite volte, e la sua “casa” è pronta ad ricevere l’ospite. Anche il maschio ha sperimentato migliaia di volte ed è arrivato al culmine riproducendo il “fenomeno”.
Alla fine i nostri campioni sono pronti per passare dall’Acqua al Fuoco e finalmente s’incontrano ed accade un’altra meraviglia, scoprono che attraverso l’unione sessuale, “l’Acqua e la Terra” si uniscono e da questo connubio si produce il Fuoco, iniziandosi alla maturità e divenendo Uomo e Donna.
E questo Fuoco-Vita li trasforma, li ricarica e dona loro il potere di creare la vita, di essere un dio e una dea che hanno lo stesso potere del Padre Creatore.
Questa è la Meraviglia delle Meraviglie!
Il Fuoco.
Che cos’è realmente questo Fuoco?
La tradizione occidentale, che è operativa e non passiva, ci dice che questo Fuoco Sacro può rinnovare tutta la natura (I.N.R.I. parola scritta sulla croce dove l’energia cristica fu simbolicamente crocifissa), “Ignis Naturae Renovatur Integra”, perché lui, il Cristo, è il Fuoco, è la Luce del Mondo, e attraverso questo Fuoco l’Umanità si eleva verso il Divino.
Un altro simbolo stupendo per il suo significato è l’Araba Fenice, che brucia nel proprio Fuoco e rinasce dalle propri ceneri rinnovata completamente.
Perciò è sicuro al cento per cento che l’uomo Gesù ebbe rapporti sessuali con la Maddalena, altrimenti la realizzazione Cristo-Fuoco-Luce sarebbe stata impossibile.
Un uomo “vergine” è un uomo spento, diventa vecchio prematuramente e si gonfia come un pallone. È come se gli mancasse la forza vitale, per l’appunto il fuoco. E per le donne vale lo stesso principio.
Perciò ricordatelo sempre che colui il quale dice che creare eros è peccato, sicuramente è un impotente e vi vuole manipolare.
L’Ultima è Iniziazione è sotto l’Elemento Aria, e chi farà da iniziatrice, anche se è di genere positivo come il fuoco, è nostra “Sorella Morte”, come veniva chiamata da Francesco.
Questa è la prova suprema e prima o poi tutti la dovremo subire, perciò la vita è una preparazione a questo passaggio dove il corpo composto di materia fisica dovrà essere abbandonato, perché per accedere alle dimensione dello Spirito-Aria, è necessario che, come accennato prima, ognuno si costruisca con il proprio Fuoco il vestito di Gloria o di Luce che gli permetterà questo passaggio per andare oltre.
In caso contrario ne rimarrà sprovvisto e fallirà la propria prova, ma troverà ugualmente riposo, incontrerà sollievo, fino a quando rinascerà nuovamente per ripetere la prova privo di memoria o ricordi di vite precedenti per ricominciare da capo.
Colui che invece è iniziato, anticipa questo momento, passando attraverso una morte simbolica e messo in un sarcofago resuscita a una nuova vita ad imitazione di Osiride, Hiram o Gesù stesso. Perciò diventa un risorto, un rinato, un liberato, perché attraverso un Rito di Iniziazione vive in uno stato diverso, avendo superato quei terribili momenti del passaggio da uno stato ad un altro.
Ha vinto la paura sfidando questa realtà ultima, la vive, e va oltre, così tornando non sarà più quello di prima, cioè un uomo mortale, ma avrà conquistato l’immortalità, e quando arriverà l’Iniziatrice ultima vedrà che il candidato ha già subìto la prova della morte, lo saluterà e tirerà dritto lasciandolo con la memoria e le esperienze del vissuto, fino a quando dovrà iniziare un’altra realtà.
È questa la ragione per cui moltissimi uomini “iniziati alla tradizione” hanno costruito il nostro mondo, hanno influenzato positivamente la società lavorando senza sosta al bene e al progresso dell’umanità. È come se questi individui avendo superato la morte fossero rinati ad una realtà più solida e più reale, vedendo dove gli altri non vedono, e andando oltre la paura stessa.
Concludendo, le quattro Iniziazioni o Battesimi, nolenti o volenti, li vivono tutti gli uomini del pianeta a prescindere dal credo e dalle religioni che praticano. Invece una “Iniziazione Reale” è soltanto per pochissimi eletti con il forte desiderio e di andare oltre di scoprire la risposta a tre eterni quesiti: “Chi sono, da dove vengo e dove andrò”.
Tutto ciò si verifica dal microcosmo al macrocosmo, con continuità per sempre.
Quindi, parlare di trasformazione dei tempi, parlare di Kali-Juga o età oscura che secondo la tradizione è il periodo attuale, significa descrivere ciò che accade da sempre sin dall’origine dei tempi, significa dare un senso alla ns vita e chiarire che siamo e viviamo perché siamo gli attori – registi della trasformazione dei tempi.
La crisi del mondo moderno, rappresenta la trasformazione ultima della iniziazione universale e del mondo intero.
Al termine della quale, vi sarà una nuova rinascita che nella ns tradizione è rappresentata dalla ACACIA.