Carissimi Viandanti,
da tempo abbiamo riflettuto riguardo la necessità di ricercare un cammino in un ambito tradizionale, privo di contaminazioni, che ci allontanano da un corretto percorso necessario alla nostra reintegrazione.
Soprattutto noi occidentali, sottoposti a un sistema di vita del tutto artificiale, derivato dall’illuminismo e il susseguente positivismo, ove non viene considerata la esistenza della nostra coscienza per così dire “trascendentale”, in quanto “illogica”, secondo la filosofia positivistica che non vede oltre e nega ciò che non può comprendere, abbiamo ancor più bisogno della Tradizione, che può invece far intuire l’esistenza di mondi trascendentali e “sovrasensibili” e aiutarci ad avvicinarci agli stessi.
Dobbiamo quindi praticare ed attivare un lavoro, esclusivamente derivato appunto dalla Tradizione, mediante il quale, con la nostra intelligenza e ricercando la saggezza, possiamo aspirare a divenire esseri rigenerati. Solo così la Luce della Conoscenza porterà lo Spirito a ascendere in noi e a consentirci di beneficiare ed attingere dagli insegnamenti, praticando una metodologia ispirata alla Tradizione stessa e soprattutto seguita costantemente con serietà non disgiunta da un sano rigore.
Riteniamo, pertanto, che sia necessario seguire un percorso che potrà essere connotata peraltro da una operatività che non può che essere sacrale.
L’augurio che porgiamo a tutti è quello di riuscire ad elevarsi in perfetta coerenza ed armonia, se lo si vorrà anche con i programmi iniziatici, forniti dalla specifica docetica, che ognuno di noi dovrà sperimentare. Noi essere umani siamo ‘intelligenze luminose’, che possono superare gli ostacoli esistenti, in quanto siamo ‘frutto ed atto’, sia pure ancora parziale, dell’Emanazione.
La conoscenza è l’ unico motore del nostro ‘essere pensiero-azione’, che dà potere e consapevolezza, nel sentire ed intuire ciò che non si è ancora manifestato. Questa è la nostra finalità nel ‘mondo del fare’: divenire canali e trasmettitori dei Principi della Tradizione. Il nostro humus è l’Invisibile, che ci potrà aiutare ad attenuare sempre più l’Io individualista e separatista al fine riconoscere l’unità. Non dimentichiamo che siamo stati posti “biblicamente” in un “giardino” per purificarci, ovvero reintegrarci. Infatti, procedendo per analogie ed anagogie, il nostro compito è quello di purificare e sublimare la nostra natura, ed accedere, attraverso la sacralizzazione, alla quintessenza, intesa come matrice, quale condizione necessaria per essere rigenerati.